SFIDA #1 / smart mobility
Soluzioni per il monitoraggio dei dati di mobilità in Area Science Park
Il problema
Il mobility manager di Area Science Park – ai fini della redazione e dell’aggiornamento del Piano degli Spostamenti Casa-Lavoro (PSCL) dell’ente di ricerca triestino – ha la necessità di monitorare gli spostamenti di chi frequenta i due campus e conoscerne le abitudini prevalenti (orari, mezzi di trasporto utilizzati).
Il Piano ha come obiettivo principale descrivere la situazione e le iniziative avviate e programmate per la riduzione strutturale e permanente dell’impatto ambientale derivante dalla mobilità sistematica casa-lavoro. Le misure previste nel Piano mirano alla promozione del lavoro agile, la definizione di studi di fattibilità per iniziative a favore del trasporto pubblico, del car pooling, della mobilità ciclabile, nonché a favorire l’utilizzo di veicoli elettrici.
Attualmente, nei due campus non è presente alcun sistema di sorveglianza dei quattro punti di accesso principali di cui si servono sia coloro che lavorano all’interno del Parco Scientifico e Tecnologico, sia fornitori e visitatori occasionali. Ciò è un problema urgente per il mobility manager, che è chiamato a redigere il PSCL per ottimizzare i flussi e renderli più efficienti, sostenibili e meno impattanti sia dal punto di vista sociale che ambientale. Per stilare questo piano, richiesto dal DL34/2020, è necessario disporre di una banca dati affidabile, uniforme e aggiornata per individuare correttamente le variazioni delle abitudini di spostamento in relazione al loro numero totale, alle fasce orarie in cui avvengono e alla tipologia di mezzi impiegati.
Lo scenario ideale
La raccolta dei dati dei flussi di mobilità dovrebbe essere il più possibile aggiornata, accurata e facilmente fruibile dal mobility manager.
Il sistema di monitoraggio dovrebbe operare 24/7 e fornire dati anonimi sui flussi e dello shift modale presso i 4 punti di accesso ai campus.
Il sistema di raccolta dati dovrebbe essere economicamente sostenibile per rispondere ai criteri di efficienza della spesa pubblica e non avere effetti rilevanti in termini di privacy delle persone che vengono conteggiate per ottenere i dati necessari. Sulla base di queste due constatazioni, nello scenario ideale i dati raccolti, in modo ‘passivo’, quindi senza il coinvolgimento attivo dei visitatori/lavoratori dei campus, devono avere un aggiornamento quotidiano e per tutto l’arco della giornata, possibilmente con aggregazione oraria; devono garantire la tutela della privacy by design (non si raccolgono dati personali di alcun tipo); devono essere fruibili e analizzabili dal mobility manager e condivisi secondo modalità FAIR-by design (i.e., con formati aperti come .csv). Eventuali visualizzazioni dei dati aggregati potrebbero rappresentare un valore aggiunto.
Per quanto riguarda la sostenibilità economica, si specificano i seguenti limiti riferiti ad un sistema di monitoraggio di 3 sezioni stradali (doppia corsia) e 3 fermate dell’autobus:
- costo iniziale (fornitura e installazione) massimo 20.000€;
- costi annuali: consumi di energia elettrica e accesso alla rete dati, a carico del proprietario.
Si richiede inoltre di indicare la vita tecnica prevista per il sistema (minimo 5 anni) e descrivere qualitativamente eventuali manutenzioni annuali/periodiche necessarie.
Il contesto
I due campus di AREA Science Park, situati sul Carso triestino nelle località di Padriciano e di Basovizza, contano oltre 80.000 metri quadrati di superfici attrezzate per attività di ricerca e sviluppo. I Campus di AREA Science Park si trovano a circa 10 km dal centro città, in un’area servita da infrastrutture viarie (autostrada e strada provinciale), ma non da rete ferroviaria o metropolitana, né da pista ciclabile.
Gli utenti giungono in diverse fasce orarie (a seconda dell’attività svolta) e con mezzi diversi. Tracciarli e monitorarli è difficile e complesso: la difficoltà e il costo di installazione di punti di rilevamento e l’armonizzazione dei dati di mobilità sono i problemi principali. I campus sono di proprietà privata, e dispongono di 4 punti di accesso (entrata e uscita di entrambi i campus) e di reti wi-fi e fibra.
Nel campus di Padriciano è presente una foresteria, mentre quello di Basovizza, dove è presente l’infrastruttura di ricerca Elettra Sincrotrone, operativo ininterrottamente, ne è sprovvisto e durante la notte e nei giorni festivi l’accessibilità per chi non ha un mezzo privato risulta molto difficoltosa.
Attualmente le soluzioni tecnologiche per la raccolta dei dati di mobilità consistono principalmente nell’installazione di spire per il conteggio dei passaggi, antenne che rilevano le sagome dei veicoli di passaggio o nell’impiego di dati cellulari. Tutte queste tecnologie sono poco utilizzate a causa del loro costo elevato, nell’ordine di grandezza compreso tra alcune migliaia e alcune decine di migliaia di euro, con un aumento del costo all’aumentare del dettaglio delle informazioni fornite.
Soggetti interessati dal problema
Il problema riguarda direttamente il mobility manager di Area Science Park, che in assenza di informazioni aggiornate e utilizzabili per la formulazione di scenari non è in grado di ottemperare al proprio compito e proporre strategie pertinenti al board. Indirettamente, però, tutti gli utenti del parco sono oggetto di misurazione e saranno i beneficiari delle azioni di miglioramento della mobilità casa-lavoro:
- ricercatori (molti dei quali – soprattutto a Basovizza – stranieri o fuori sede con domicilio a Trieste e senza mezzi di trasporto privati);
- imprese insediate;
- personale tecnico ed amministrativo del Parco;
- fornitori (catering, impianti, sicurezza, pulizie);
- ospiti di eventi.
Implicazioni economiche, sociale ambientali del problema
La difficoltà a raggiungere il campus implica due generi di problemi. Il primo è quello ambientale/energetico (poca efficienza, alti consumi) e di conseguenza economico (per gli utenti). Il secondo è in termini di attrattività: un campus dotato di un servizio di trasporto pubblico scarso e scomodo e che vincola la sua accessibilità all’utilizzo di mezzi di trasporto privati motorizzati è meno appetibile per imprese e ricercatori e perde competitività, soprattutto trattandosi di campus di un Ente Pubblico di Ricerca che focalizza le sue attività su innovazione e sostenibilità.
Dati e bigliografia (1)
AREA Science Park, che ospita 57 imprese e 8 centri di ricerca, impiega direttamente 191 persone suddivise tra la sede principale (Edificio C/C1 del Campus di Padriciano) e in diverse altre sedi di cui le principali nel Campus di Basovizza e a Udine. Ogni anno, oltre 2500 persone frequentano i due Campus in qualità di imprenditori, dipendenti, ricercatori, studenti, fornitori di servizi; di queste, quotidianamente, ne giungono circa 600 a Basovizza e 800 a Padriciano, per raggiungere uffici e laboratori con turni prevalentemente giornalieri. L’analisi di questi flussi ha dimostrato che meno del 20% si sposta con il trasporto pubblico locale (autobus) e la maggior parte di tali spostamenti avviene dal lunedì al venerdì con ore di punta attorno alle 8:30 e alle 17:30.
Il mobility manager, per implementare azioni che rispondano alle necessità di mobilità degli utenti di AREA e volte a ridurre la mobilità privata e il conseguente impatto ambientale, nonché a rendere più attrattivi i Campus di AREA Science Park, ha la necessità di servirsi di un sistema di raccolta dati sostenibile (dal punto di vista economico, ambientale e sociale) ed efficace.
(1) Fonte dati: PSCL2021_def_PdfA.pdf (areasciencepark.it)